La Top 11

 Una volta ancora, un’altra volta calcio.

È consueta prassi alla fine di un qualcosa tirare le somme, per vedere se quello trascorso sia stato un fruttuoso cammino, e ci possano essere dei margine di cui esserne felici e contenti, nasce sempre da questo pensiero lo stilare una sorta di listone di chi ha fatto bene al netto di una stagione tutt’altro che consueta; spezzettata, smontata e riassemblata, ma portata a termine, porta dunque alla luce dei volti nuovi, che magari saranno ricordati soltanto in questa pazza strana e strampalata stagione calcistica.

Parliamo di serie A, nel particolare di chi per vari motivi deve esser ricordato, per farlo quale modo migliore che stilare un’ipotetica squadra, tutta composta da giocatori che militano in serie A?

Detto ciò, si comincia, e si comincia da un ruolo fondamentale, il Portiere, colui che deve rimanere lucido, anche se distaccato dall'azione, deve gridare e farsi sentire, e quando serve tirare le redini del carro.

È in questo ruolo un ex aequo doveroso, i due portieri sono Gianluigi Donnarumma e Juan Musso

Il primo capace di sfoderare parate da Superman senza mantello, 101 parate, di parare 4 rigori, di festeggiare più di 170 partite in serie A a 21 anni e di essere leader in campo. Non serve altro per metterlo tra i pali della nostra top 11.

Anche se, quest’anno c’è stato un Robin che è diventato Batman, ed è Juan Musso, 14 clean sheet (uno in più di Donnarumma); fidatevi fare bene tanto quanto Gigio è cosa assai ardua di questi tempi, Juan ci riesce ed evita sconfitte che sarebbe potute tramutarsi in retrocessione, ciò non accade e l’argentino mette la firma sul 12esimo posto della stagione 19/20 dell’Udinese.

Si passa adesso ad un ruolo nobile, la difesa; nel corso degli anni l’esser difensori è mutato, difficilmente oggi si trovano i vecchi “taglialegna” di una volta, ma giocatori abili a giocar a fioretto, pungendo e impostando la manovra, Bonucci è un esempio del “difensore moderno”.

Nella top 11 di stagione ne ho scelti 3:

Matthijs De Light, senza patemi lo elevo a uno dei migliori difensori della stagione 19/20 di serie A. Gigante olandese, da bambino diventa uomo, la Juventus è l’avventura che lo doveva far crescere, e così è, deve imparare da due come Bonucci e Chiellini, con l’ultimo che per infortunio salta l’intera stagione, lui acquista la titolarità e non fa rimpiangere il Gorilla Bianconero, soffre quando c’è da soffrire, specialmente ad inizio stagione e con quella spalla che lo fa patire, ma nell’intera stagione è un muro, blocca tutto e tutti, anticipa gli avversari con un’esperienza da veterano, e addirittura colleziona 4 reti e 1 assist alla sua prima stagione in A. Poco da aggiungere.

Stefan De Vrij, ancora un’olandese, che si è consacrato a centrale da top 5 mondiale. Duttile, capace di giocare a 2 o a 3. La miglior difesa del campionato, solo 36 gol subiti, passa nel merito di Stefan, che si dimostra gigante imprescindibile. Condisce la stagione con 4 gol e 3 assist.

Nikola Milenkovic, ballottaggio serrato con Smalling e Acerbi, capaci di fare una stagione sopra le righe, ma il Serbo quest’anno si innalza dagli altri, per costanza e per una lucidità nei 90 minuti da veterano, anche se l’anagrafe segna classe ‘97. Difensore di presente certo e un futuro tutto da scoprire ai massimi livelli, non mi sorprenderebbe la chiamata di una big internazionale. Unica nota negativa, troppe ammonizioni (9).

Il centrocampo, da sempre si contraddistingue da due tipo di interpretazioni del ruolo, quelli bravi con i piedi e poca corsa, e quelli che sembrano l’intercity notte. Se si riesce a coadiuvare le due doti allora si creano dei Mostri, un esempio mondiale è De Bruyne, tuttocampista, capace di correre e di fare assist che neanche alla playstation potresti fare.

Ne prendo 2 da questa stagione di serie A:

Jordan Veretout, il francesino diviene imprescindibile nelle manovre della Lupa quest’anno, mettendo qualitá e quantità, cosa chiedere di più a questo giocatore? Mette a segno ben 6 reti e anche non facendo assist è decisivo nella costruzione della manovra Giallorossa. Sembra finalmente sbocciato.

Hakan Calhanoglu, che giocatore! fa rimangiare i titoloni forvianti di alcuni giornalisti che lo etichettavano come giocatore inutile, non essendo ne carne ne pesce in mezzo al campo. Lui prende consapevolezza dei propri mezzi tecnici e sforna un finale di stagione da top player maturo. Mette a segno 9 gol e 9 assist, oltre a giocate di alta classe e visione di gioco a 360 gradi. Alla faccia del giocarore senza ruolo.

Rientrerebbe nella top 11 anche Bentancur ma per modulo lo escudo.

Adesso è il turno di due esterni, dunque:

Theo Hernandez, il caro Gosens ci perdonerà. Poco da dire qui, migliore esterno d’europa forse, sicuramente della serie A. Sforna prestazioni da top player, progressione devastante, la fascia sembra non bastare per quante volte la percorre, dimostra di avere qualità nel tocco di palle, e sopratutto intelligeza tattica, ha soltanto 22 anni, farà parlare di se. Sei gol e cinque assist, mica noccioline.

Dejan Kulusevski, classe cristallina, e talento da raffinare, gran progressione palla al piede, può giocare in ogni posizione della trequarti, anche se lo considero un esterno puro, che potrà alla Juventus migliorare la fase difensiva. Ventenne elvetico, tutto mancino, dotato di grande dribling e sopratutto del passaggio decisivo, talenti del genere raramente appaiono, potrebbe essere un ex aequo con Nicolò Zaniolo, ma Dejan gioca tutta la stagione dall’inizio alla fine a livelli spaziali. Dieci gol e nove assist, spettacolo puro.

Per uno come me è imprescindibile non avere un fantasista nella propria rosa, certo, di Ronaldinho ne è esistito soltanto uno, però ad occupare questa casella della top 11 per me è:

Luis Alberto, fantasista della lazio, che classe lo spagnolo! Elegante nei tocchi, sa sempre come giocare la palla, e come dare l’imbucata decisiva per fare male, non a caso sono 16, ribadisco sedici, gli assist in 36 gare, che aggiunti alle 6 reti fanno si che la sua stagione sia superiore a qualsiasi altro trequartista della serie A.

È il turno delle punte, sono sempre stato del parere che due punte pure non possano mai fare bene, si calpesterebbero i piedi, per questo ho sempre considerata la coppia perfetta una seconda punta, tutta fantasia e tocchi di classe e un castigatore d’aria capace di finalizzare ogni pallone utile. Il mio duo preferito è sempre stato Del Piero e Trezegol, coppia da ultimi romantici.

Nella serie A di questa stagione prendo:

Papu Gomez, per molti addirittura è un centrocampista, ma uno così potrebbe giocare ovunque, ma è una bestemmia non farlo giocare in attacco, vicino alle punte saprebbe mettere il pallone al millimetro preciso per far calciare anche un bambino. Da anni mantiene livelli altissimi, punto fermo di un’Atalanta delle meraviglie, i giocatori passano ma il Papu resta! Ben 9 reti e 16 assist, stagione d’oro.

Ciro Immobile, signori, che finalizzatore, sempre presente in attacco, capace di trovare spazi impensabili, molta fortuna in alcuni gol, ma l’attaccante ne deve avere, deve avere il giusto mix di doti tecniche fisiche e anche mentali, e Ciro è forte mentalmente. 8 assist 36 gol e scarpa d’oro Good Game Ciro.

È doveroso precisare che un Mostro è stato escluso, ed è Ronaldo non perché la sua stagione a 35 anni e 31 gol non sia stata da Fenomeno, ma perché Ciro ha fatto sognare un popolo intero. Altro grande escluso è Dybala, classe cristallina, il posto da Top player gli compete, ma deve fare l’intera stagione da Dybala, e non solo la seconda parte. Inoltre, sogniamo tutti Ciccio Caputo in nazionale. 








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